L’Islam fa schifo (ma pure la sinistra che non lo dice)

Leggo su bacheche di amici cattolici lunghe e impegnate discussioni sulla possibilità di integrare l’Islam nella civiltà occidentale, riferimenti al Ratzinger di Ratisbona, al Concilio, alla falsa dottrina che porta all’Inferno e al battesimo di desiderio, come se fossero cose di una qualche serietà.

La verità è che l’Islam è peggio delle altre religioni, certo.
Oggi.
Non per ragioni intrinseche, checché ne pensino quanti dimorano nella grazia del signore.

No: per ragioni squisitamente estrinseche.
Che si chiamano laicismo.

Facciamo il punto. In altri momenti storici, il pericolo principale è stata la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Oggi, dalle nostre parti, è sostanzialmente innocua.
Certo, fa ancora male.
A essere precisi: fa tutto il male che può.

In Italia ha ottenuto la schifosa e immorale legge 40 e ancora ottiene di non ottenere una legge decente su fine vita e eutanasia (non parliamo dei deliri omofobi).
In Irlanda e Salvador ha ottenuto leggi paranoiche e feroci sui diritti riproduttivi delle donne (fino alla galera per una tredicenne stuprata, accusata di aver abortito non spontaneamente).
In molte zone dell’Africa e dell’America latina ottiene limitazioni alle politiche contraccettive, contribuendo attivamente e esplicitamente alla diffusione dell’AIDS.

Tutto l’orrore che le concediamo lo cerca, lo persegue, lo ottiene.

Sembra migliore (e in parte lo è diventata) perché abbiamo iniziato a essere più forti, a imporci, a lasciarle la pressione sociale e la lobbying politica ma non la legislazione diretta.
Tutto qui.

Detto questo, l’Islam oggi fa schifo, sottomette la donna più di quanto faccia qualsiasi altro clero di rilievo, perseguita i gay, tortura gli apostati, lapida le adultere, frusta gli atei.

Lasciare la critica di questo orrore ai Sallusti e ai Salvini e ai Calderoli (lascio stare i Cinquestelle perché da un punto di vista dell’elaborazione del pensiero semplicemente non esistono, funzionano esattamente come le aste di Google Adwords), o agli sproloqui dei cattolici più reazionari, è una colpa che la sinistra deve prendersi la briga di cancellare in fretta. Molto in fretta.

Non per “islamofobia” (che non esiste: o esiste come esiste la nazistofobia, per dirne una), ma perché difendere una cultura vuol dire difendere chi in quella cultura esercita l’oppressione.

Chiamala sinistra, stronzo.

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